Le matafore del piede artificiale
Il piede artificiale è strettamente connesso alla capacità di camminare ed è proprio il concetto di cammino che spesso è inteso proprio come metafora di percorso di vita. Il saper camminare da soli, inoltre, denota indipendenza, libera ma soprattutto autosufficienza.
Nella simbologia relogiosa, inoltre, la figura di colui che cammina evoca il
perseguimento di una meta e il perseguimento di una
missione.
"Camminare è sentire, scoprire, tornare al piacere del corpo
in movimento." Se passeggiamo percepiamo l'ambiente circostante con i nostri sensi, senza la
mediazione di pneumatici o rotaie. Per questo infatti certi piedi protesici cercano di trasmettere a chi li indossa la sensazione della percezione (La prima gamba artificiale che sente il piede).
Il cammino della vita pone altre analogie: camminiamo per
viaggiare, nella presa di coscienza del limite,
del confine. Per di più, l’etica del viandante,e non di chi girovaga a
caso, è ispirata dalla virtù di assolvere
ad un compito morale.
Inoltre, lasciare delle impronte lungo il proprio cammino è da tempi antichi una metafora molto importante. Riflettiamo sulla seguente citazione: "nella vita non conta i passi che fai, né le scarpe che usi, ma le impronte che lasci."
Come ci dimostrano le storie di chi ha subito amputazioni agli arti inferiori e che ha raccontato al mondo la propria storia, il cammino più vero ed autentico è quello percorso da soli all'interno di se stessi. E' lì infatti, all'interno di ciascuno, che bisogna trovare la forza per ricominciare e per rialzarsi dopo una grave operazione, fisicamente e psicologicamente.
Bibliografia
http://www.zizziripenne.it/allegato49.pdf
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