Gli utilizzatori del piede artificiale (per una sociologia dell'artificiale)
Gli utilizzatori del piede
artificiale sono colori i quali a causa di malattie o incidenti traumatici
hanno subito l’amputazione dell’arto inferiore. Tra tutti i portatori di
protesi, si vogliono raccontare le storie di Alex Zanardi, Beatrice Vio, Paola
Antonini e Hugh Herr.
Beatrice Vio all'età di 11 anni
fu colpita da una meningite fulminante che le causò necrosi ad avambracci e gambe,
motivo per cui fu necessario amputarle. Fu dimessa dopo tre mesi e mezzo di
degenza ospedaliera e dopo si sottopose a riabilitazione motoria. Circa un
anno dopo l'insorgenza della malattia riprese l'attività sportiva agonistica
come schermitrice grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il
fioretto. Oggi è la campionessa paralimpica e mondiale in carica di fioretto
individuale.
Paola Antonini era una modella
molto famosa in Brasile, che subì un tragico incidente in seguito al quale
perse una gamba dalla coscia in giù. La
notizia gettò la modella nella depressione e in uno stato di angoscia. Tuttavia,
con molto coraggio ha trovato la forza di reagire, e ora si ritrae in fotografie
dove mostra con orgoglio la sua protesi. Paola Antonini ha spesso dichiarato durante
le interviste di essere felice e che essere disabile non è un valido motivo per
essere infelici. Lei, infatti, non ha rinunciato allo sport e al ballo.
Hugh Herr stava scalando il Monte
Washington nel 1982 con il suo compagno di scalata, Jeff Batzer, quando
entrambi vennero sorpresi da una tormenta di neve. Rimasero bloccati sulla
montagna per tre notti a -29°C. Quando furono salvati, gli alpinisti avevano
subito gravi danni da congelamento. Entrambe le gambe Herr furono amputate
sotto il ginocchio e il suo compagno Jeff Batzer, perse la gamba sinistra, le
dita del piede destro e della mano destra.
Per l’arrampicatore non fu facile rassegnarsi a non avere più le gambe. Un giorno, però, mentre lavorava alle sue
protesi, capì che “non è vero che è qualcosa da accettare e con cui bisogna
convivere. Le infermità fisiche possono essere superate attraverso soluzioni
tecniche. In futuro la tecnologia sarà abbastanza avanzata che la parola
disabile scomparirà, perché la verità è che oggi non è l’uomo, ma la tecnologia
ad essere disabile”. Oggi Hugh Herr è un ingegnere biofisico e arrampicatore
statunitense.
Sitografia
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